Quali tagli ancora a Frosinone?

Sancita quest’oggi all’Ispettorato Territoriale del lavoro di Frosinone, quindi, senza alcun, pur immaginato, intervento ulteriore, la riduzione dei servizi del comune di Frosinone del 75% con immediato inizio da lunedì 21 ottobre fino alla fine dell’anno.

Il Comune, nell’aver previsto dal 2020 un taglio ‘solo’ del 40%, ha nel frattempo provveduto ad azzerare completamente servizi come la villa comunale (servizio mostre), la casa della cultura; ha ridotto all’osso (riduzione del 78%) i servizi sportivi, il museo, la biblioteca. Tagli drastici ai servizi di pulizia; già fermo da due settimane il servizio degli ausiliari del traffico dove la proroga non è arrivata e i lavoratori sono stati mandati all’ascensore inclinato! E’ nota la vicenda scuolabus con due sole linee con i lavoratori prestati a servizi in concessione!

Questi azzeramenti dei servizi seguono la linea scelta dall’Amministrazione dal 2013 che adotta un piano di riequilibrio economico finanziario suicida che prevede tasse al massimo e tagli clamorosi…. Solo nei 10 servizi già gestiti dalla Frosinone Multiservizi, ridotti nel 2013 a €.2,5 milioni, gli stessi servizi si svolgevano con €.1,9 con una diminuzione del 25% in 6 anni. Questo fino a lunedì scorso.

Numeri, apparentemente solo numeri. Dietro questi numeri però ci sono servizi alla cittadinanza tagliati, esosi, cancellati. Ci sono più di 100 famiglie, di cui il reddito di 50 è sceso a meno di 100 euro mensili. Complessivamente il taglio è del 60% con redditi medi di 300 euro. Qualcuno spera in una soluzione unica di gestione dei servizi (OHHH’ LA MULTISERVIZI?!?), ma le volpi sono tante e le galline sono scheletriche…

Questa è la rivoluzione del Caudillo che a 7 anni dall’adozione del “predissesto” è sull’orlo del dissesto: velocemente svenduti – regalati più precisamente – immobili comunali; il welfare è stato ‘caricato’ alla Caritas; i servizi sono a zero; i dipendenti comunali sono scomparsi…

Ma non tutti hanno perso in questo gioco: a coop di dubbia moralità professionale sono stati reiterati gli affidamenti dei servizi fino a €.13 milioni in 6 anni; ACEA gestisce €.10 milioni all’anno; ai rifiuti €.25 milioni di euro in 5 anni; al servizio trasporto 10 milioni in 5 anni.. Soggetti che hanno trovato, al contrario, gioco facile nell’accaparrarsi risorse di tutti.

Quale domani? Sicuramente per il nuovo anno i servizi manterranno feroci tagli (già annunciato quello minimo del 40%). Basteranno questi tagli al ripianamento degli oltre 8 milioni di euro da ripagare entro il 2022 a seguito del piano di riequilibrio economico finanziario (+ il milione di euro annuo fino al 2045)? Oppure si andrà in dissesto, con conseguente crollo dell’architrave della politica di questa amministrazione che ha giocato tutto sul ‘predissesto’?

Sarebbe tempo che la politica, quella della minoranza consiliare in primis, allacciasse le cinture di sicurezza e si mettesse a fare una seria e continuativa opposizione cambiando paradigma nella percezione dell’effettivo agire della maggioranza che sta devastando la città e il suo futuro. Sarebbe il caso di volgere lo sguardo dal ‘circenses’ prima che vendano e taglino gli alberi dell’alberata; cedano la villa comunale (a Bannon?); mettano all’asta monumenti compresi i reperti archeologici; mangino altro suolo per inutili e vuoti palazzi…

E’ tempo che la “pratica politica” lasci il posto alla “verità storica”.

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